Ottobre 5, 2019

Come recuperare dopo l’intervento al ginocchio del legamento crociato anteriore (LCA): l’approccio moderno.

La lesione del legamento crociato anteriore ( LCA)  è una lesione comune nello sportivo, soprattutto nello sportivo che fa sport di contrasto come il calcio, il basket ecc.

Il tipo di lesione più frequente nel calcio è la lesione por trauma indiretto, che significa che l’atleta, dopo un salto o un movimento improvviso, si rompa il legamento da solo. Ad oggi l’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore è un intervento eseguito bene da molti chirurghi. Dal 1990 quando un chirurgo del ginocchio chiamato DK. Shelbourne propone un protocollo riabilitativo “ accelerato”, la riabilitazione del legamento crociato si è molto sviluppata. Attualmente in quasi tutti i centri di riabilitazione, di qualsiasi tipo, il paziente esegue sedute per il recupero dopo l’intervento di ricostruzione del LCA.

Per fortuna i tempi dove le complicanze (rigidità di ginocchio, gonfiore.. ) erano frequenti sono lontani e la ripresa delle attività quotidiane sono abbastanza veloci. In ogni caso è fondamentale sapere che il protocollo deve essere personalizzato al paziente, che dipende dal tipo d’intervento (soprattutto se ci sono altre lesioni associate come i menischi) e dalla reazione psicologica al intervento.

Quando si parla di sportivi la situazione si complica. Il ritorno alla attività fisica agonistica allo stesso livello di prima è stato studiato di recente. In un lavoro, del totale di sportivi non professionisti di alto livello operati di LCA soltanto il 60% rientrava a praticare lo sport di prima. Se parliamo di quelli di alto livello il 90% rientra al livello di prima. Nei giocatori professionisti i tempi medi per il ritorno in campo riportato da uno recente studio sono stati di 6,6 mesi per allenarsi con la squadra e 7,4 mesi per giocare la prima partita. Questo fa pensare che il programma riabilitativo completo non è poi cosi semplice come sembra, e ci sono fattori che vanno analizzati nel programma riabilitativo del paziente soprattutto sportivo, per avere un risultato finale ottimale.

Da studi recenti sembrerebbe che il programma riabilitativo che viene eseguito considera poco la ultima fase del recupero della forza e recupero della funzione, quindi che il paziente non completi il percorso riabilitativo e che spesso torna a fare attività fisica senza avere fatto una misurazione della sua forza con un test isocinetico e dei test per valutare il suo “equilibrio” e controllo propriocettivo.

Per ogni  periodo postoperatorio noi fisiatri, fisioterapisti e preparatori atletici, dobbiamo avere ben chiaro gli obiettivi del percorso:

1. Camminare correttamente
2. Correre
3. Recupero in campo- funzionale
4. Ritorno allo sport.

Un fattore importantissimo che non possiamo dimenticare nel nostro programma riabilitativo, soprattutto nel soggetto giovane è il rischio di rinfornino. Studi come quelli di Paterno e Webster dimostrano nel paziente con età inferiore di 18 anni, un percentuale del 20,5 % di lesione del LCA controlaterale un 8,9% del omolaterale, nello studio di Wenster con 316 pazienti di età inferiore a 18 anni dei maschi il 44% aveva una seconda lesione e il 32% per le femmine. Quindi il programma di prevenzione è indispensabile nel percorso riabilitativo dei nostri paziente.